Brian May, il chitarrista dei Queen è un astrofisico
Rock e spazio a braccetto. La melodia delle stelle è targata Brian May… Il percorso è questo: da fisico a chitarrista dei Queen. Da chitarrista dei Queen ad astrofisico.
Queste le tappe fondamentali di Brian May, eclettico musicista dei Queen. Quando imbraccia la chitarra si scatena e pensa solo al Rock, ma una volta riposto lo strumento nella “fondina” si dedica allo spazio e ai misteri del cosmo.
In questi giorni May è intento ad elaborare i dati provenienti da New Horizons, la sonda Nasa che il 14 luglio ha “sfiorato” Plutone e che ora continua il suo viaggio verso il remotissimo quartiere del Sistema solare chiamato fascia di Kuiper.
Il curriculum di Brian May parla chiaro: laurea col massimo dei voti e lode negli anni ’70 in matematica e fisica presso l’Imperial College di Londra.
Ma a quel tempo, agli studi preferisce la musica e i suoi impegni continuano con i Queen di Freddie Mercury.
Gli unici suoi approcci all’astrofisica, dopo la laurea, sono state due ricerche: MgI Emission in the Night Sky Spectrum, (1972, Nature) e An Investigation of the Motion of Zodiacal Dust Particles, (1973, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society).
Ma lo spazio lo ha richiamato, la passione di una volta è ritornata ed è esplosa all’improvviso come il Big bang. Dopo più di 30 anni riesce a terminare la tesi di dottorato e nel 2007, a 60 anni, consegue il dottorato in Astrofisica.
«Io sono una di quelle persone in Europa che ha seguito ogni mossa della sonda New Horizons come molti hanno fatto sui propri computer portatili e televisori, negli uffici e nelle camere da letto -ha detto, in piedi in mezzo al pubblico-. Un risultato straordinario. Ha ispirato tutto il mondo. Compreso me».
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