La Nasa nelle grotte
Le grotte di Acquasanta Terme sembrano aver affascinato gli scienziati Usa e pare proprio che il sistema carsico del Rio Garrafo rappresenti per loro una sorta di …pozzo di San Patrizio. «E’ come se cercassero nelle nostre grotte la loro storia – commenta Leonardo Fioravanti, ingegnere ambientale e membro dell’Associazione speleologica Acquasantana-. Nella loro esplorazione, i ricercatori Usa hanno raccolto diversi campioni di acqua, roccia e batteri». I risultati di questa prima ricerca saranno riferiti al convegno mondiale sulla speleologia che si terrà ad Atene. Ed è proprio su questi batteri che otto anni fa, il professor Serban Sarbu dell’Università di Cincinnati in Ohio, aveva concentrato la sua attenzione. All’epoca venne effettuata una ricerca sinergica tra studiosi dell’Ohio e quelli della Nasa, l’ente spaziale americano. Dopo una serie di esperimenti realizzati in una grotta della Romania, i ricercatori d’oltreoceano fecero tappa nella città termale ascolana dove studiarono i meccanismi di chemiosintesi dei batteri presenti all’interno delle cavità del Garrafo. Lo scopo della missione era molto suggestivo: capire se sul nostro pianeta erano in atto fenomeni di natura chimico- biologica simili a quelli ipotizzati su Marte.
Per tornare ai nostri giorni va detto che all’escursione speleologica di alcuni giorni fa hanno partecipato eminenti studiosi di livello internazionale. Giampaolo Filipponi, presidente dell’Asa, ha fatto da apri pista e ha guidato il gruppo composto da Rosario Selvaggio, Franco Di Vignola, Luca Di Pasquale, Claudia Cruciani, Leonardo Fioravanti, dagli americani Arthur e Peggy Palmer (geologi), Jennifer Macalady, Michael Quezzo, Louisu Hose, Lindsey Albertson, dalla svizzera Andreas Wildberg, dalla canadese Patricia Trish Beddows e dall’israeliano Amos Fyumkin. «Frasassi è uno spettacolare esempio di grotta formata da acido solforico -ha detto il professor Arthur Palmer- e la ragione che la rende così interessante è il fatto che negli Stati Uniti, nella Carlsbad Caverns in New Mexico, ci sono molte cave formate nello stesso modo ma non più attive. Lì da noi la caverna sembra che si stia ancora formando e per questo siamo venuti nelle Marche, per vedere Frasassi e posti simili come le cavità dell’Acquasantano.
Ma la grande sorpresa per noi -ha continuato Palmer- è stato proprio il sistema carsico acquasantano. Non avevamo mai sentito parlare di un posto simile. La sua peculiarità non è solo il processo di formazione in corso e l’attività geologica in atto, ma l’intensità con cui si realizza tale processo che è maggiore di quella di ogni altro posto. E’ impressionante la quantità e l’intensità del calore in grotta una cosa che non avevamo mai osservato in nessuna altra grotta del mondo». Ma, come nella precedente occasione, l’elemento più interessante è stato quello legato ai batteri che si formano in grotta. «La comunità scientifica internazionale -ha concluso Palmerhaunforte interesse nella comprensione dei processi che generano questo tipo di grotte con particolare interesse alle interazioni tra processi geologici e biologici. Questi processi, ancor oggi poco conosciuti- sono anche molto importanti nell’origine delle riserve petrolifere e di alcuni depositi minerali ».
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