Caccin, lo scienziato sedotto dalle Marche

Ascoli – Amava tanto le Marche. Ci aveva trascorso la sua adolescenza. Ora riposa nel cimitero di Rosora, un paesino alle porte del capoluogo dorico accanto alla mamma. E per ricordare Bruno Caccin, astronomo di fama internazionale e professore all’Università di Roma Tor Vergata (a lui è dedicato addirittura un oggetto celeste, l’asteroide 39335), il Comune ha organizzato sabato scorso un appuntamento davvero speciale. Una Serata delle stelle nella  suggestiva cornice di Palazzo Luminari. All’incontro sono intervenuti Angioletta Coradini, responsabile per l’Italia di numerosi progetti e missioni spaziali internazionali; Luigi Antonio Smaldone, professore di Laboratorio di  astrofisica all’Università Federico II di Napoli, il giornalista scientifico Franco Foresta Martin e due degli allievi più giovani Valentina PenzaMauro Centrone. «Un appuntamento per ricordare le passioni di Bruno – ha detto  Anna Maria Sambuco, moglie dello scienziato e ricercatrice del Cnr, un momento dedicato  a tutte quelle persone curiose che nelle notti serene alzano lo sguardo al cielo per ammirare il magnifico spettacolo dell’ Universo».

Oltre  all’incontro con gli astronomi, la serata ha riservato anche un momento osservativo. In piazza Umberto I, infatti, a tutti i partecipanti è stata data l’opportunità  di sperimentare l’osservazione diretta degli oggetti celesti, grazie ai  telescopi messi a disposizione dal Gruppo astrofili Hipparcos di Roma. L’evento è stato realizzato con il patrocinio del Comune di Rosora, grazie all’impegno personale del sindaco Marcello Falcioni.

«Il nonno materno è stato  medico condotto a Rosora  -ha continuato la vedova-. Qui era nata la madre Italia. Bruno aveva trascorso la maggior parte delle estati dei suoi primi vent’anni di vita, leggendo libri accoccolato su un albero della “ripa”. Venire nelle Marche era la sua passione. E io ho scelto di farlo riposare proprio a Rosora, “lido” incontaminato di questa bella regione. Mi è sembrato un posto adatto a lui. Un luogo contemplativo fatto apposta per un astronomo».

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dal 1986 al 1989 a Il Tempo e dal 1990 al 2022 a Il Messaggero, ora collaboratore presso Ultimabozza.it

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