Tempeste solari e spazzatura spaziale: ecco i pericoli sopra la nostra testa
ROMA – Non si parlerà degli effetti che i raggi cosmici hanno avuto sui Fantastici 4, ma la tre giorni che si apre oggi a Roma, al Parco dei
Principi, affronterà tematiche che ricordano molto da vicino la disavventura dei supereroi della Marvel.
Gli effetti delle tempeste solari, il pericolo degli asteroidi, i detriti orbitanti ma anche minacce più… umane come gli attacchi del cyber-terrorismo.
I trecento esperti provenienti da Europa, Stati Uniti, Canada, Federazione Russa, Ucraina, Giappone, Cina, Hong Kong, Singapore, Corea del Sud, India e Arabia Saudita sono stati chiamati a raccolta dalla XVII International Space conference.www.prsforspace.com. Oltre a discutere, scienziati ed esperti illustreranno anche le idee, le proposte e le contromisure adottate nel mondo per arginare tali fenomeni.
«Il nostro scopo è di estendere le conoscenze su quei rischi, di origine naturale o umana, che potrebbero avere effetti anche catastrofici sulle nuove tecnologie e sulle grandi reti -è il commento di Benito Pagnanelli, fondatore e presidente dell’International Space Conference-. Il summit di Roma sarà anche l’occasione per favorire un coordinamento tra i vari Paesi per affrontare questo genere di rischi e per valutare l’opportunità di costituire un Ente internazionale, di cui faccia parte anche l’Italia, per la sorveglianza di questi fenomeni e la gestione delle grandi emergenze».
Venerdì è anche previsto un dibattito pubblico sul tema “Oltre i confini della Terra. Vivere e viaggiare nel Sistema Solare” dedicato ai giovani e a tutti gli appassionati della materia.
Due le sessioni in programma: quella legata ai rischi di origine naturale e l’altra a quelli di origine umana.
Nella prima gli esperti affronteranno le problematiche inerenti le esposizione alle tempeste spaziali di origine solare (passeggeri ed equipaggi di aerei e astronauti) e anche di sistemi in orbita come satelliti e stazioni spaziali. Si parlerà anche della probabilità di impatti di meteoriti e asteroidi ma anche della minaccia di quella che viene definita la “spazzatura spaziale”: vecchi satelliti e frammenti di vecchi vettori che ancora sono in orbita intorno al nostro pianeta. Insomma la speranza della creazione di un coordinamento mondiale sul “controllo del cielo” fa un altro piccolo passo avanti.
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