Venere passa tra la Terra e il Sole: ecco come osservare l’evento

ROMA – Uno spettacolo che non prevede il bis, o meglio lo concederà solo nel 2117. Quindi c’è poco da scegliere. Per assistere al passaggio del pianeta Venere sul Sole bisognerà presentarsi all’appuntamento che andrà in scena mercoledì prossimo, a partire dalla mezzanotte, e sarà visibile dall’Italia solo nelle sue fasi finali.

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Per osservare il transito del terzo pianeta del Sistema solare sul disco del Sole, infatti, occorrerà attendere il sorgere della nostra stella. Le regioni più favorevoli per l’osservazione diretta saranno quelle del Nord-Est, ma bisognerà fare una levataccia. «Fra martedì e mercoledì prossimo, poco dopo mezzanotte, il pianeta Venere inizierà ad attraversare la faccia del Sole con un percorso che completerà in poco più di sei ore e mezza -commenta Luciano Nicastro, coordinatore italiano di Gloria (Global Robotic-telescopes Intelligent Array).

L’allineamento di Sole, Venere e Terra, fenomeno alla base del transito, avviene raramente, perché le orbite intorno al Sole della Terra e di Venere sono leggermente inclinate l’una rispetto all’altra. I transiti si ripetono secondo uno schema regolare di 8, 121.5, 8 e 105.5 anni. L’ultimo è stato nel 2004 e il prossimo sarà nel 2117. Dopo l’invenzione del telescopio -conclude Nicastro-, Venere ha attraversato il disco del Sole solo sette volte».

Ma cerchiamo di capire come e dove osservare il fenomeno astrale. «A Trieste, per esempio -commentano gli astronomi dell’Inaf-, dove il Sole sorgerà alle 5,17, lo spettacolo durerà quaranta minuti più che nel sud della Sardegna, dove il sorgere del Sole è previsto solo per le 5,57». Ma gli scienziati lanciano anche un avvertimento: «Attenzione, l’osservazione del transito dal vivo richiede cautela. Anche se il Sole sarà basso sull’orizzonte, è infatti fondamentale non osservarlo mai direttamente, ma solo attraverso vetri protettivi specifici (come per le eclissi di Sole), altrimenti si rischiano serie conseguenze per gli occhi».

Nel frattempo Osservatori, Istituti di ricerca e gruppi di appassionati si sono già organizzati e hanno preparato una serie di iniziative in tutto il globo. In Italia l’Inaf (Istituto nazionale di astrofisica), il principale ente di ricerca del campo con una rete di dodici osservatori dislocati nell’intera Penisola, ha messo a punto una serie di interessanti iniziative. Si parte martedì nel pomeriggio a Trieste, presso l’Osservatorio astronomico, con la conferenza di Paolo Molaro dal titolo «Il transito di Venere tra storia e scienza» (Sala ovale dell’Osservatorio, ore 18, ingresso libero).

A Bologna Fabrizio Bònoli e Flavio Fusi Pecci saranno i relatori della conferenza dal titolo «Passaggio di Venere sul Sole» (Specola di via Zamboni 33, ore 17). Numerosi anche gli appuntamenti sul web il cui sito di riferimento è www.lanottedivenere.it. In campo anche gli astrofili della Uai (Unione astrofili italiani) che stanno organizzando tante iniziative a livello locale (www.Uai.it) Nel frattempo un team di astronomi italiani dell’Inaf è pronto a partire per le Isole Svalbard dove il fenomeno celeste sarà più visibile. «La tecnica dell’osservazione del transito permette non solo di individuare nuovi pianeti extrasolari, ma anche di studiarne la composizione -spiega Giuseppe Piccioni, ricercatore presso l’Inaf di Roma e responsabile dello spettrometro Virtis a bordo della sonda Venus Express dell’Agenzia spaziale europea-. Poter assistere al transito di Venere ci permette di verificare questa tecnica da vicino, all’interno del nostro Sistema solare, offrendoci così l’opportunità di un test straordinario».

Una curiosità: il progetto europeo Gloria invita chiunque seguirà l’evento nel mondo a inviare le sue immagini. Che storia vogliamo lasciare a coloro che vedranno il transito successivo fra 105 anni? Cosa stava accadendo nel mondo il 5-6 giugno 2012, sullo sfondo di questa magnifica danza cosmica?», per rispondere a queste domande gli scienziati invitano tutti a catturare momenti dei propri cari e delle proprie vite. Foto da condividere su Flickr nel gruppo messagetothefuture o inviandole a dour25seven@photos.flickr.com.

Un po’ di storia. Il primo a predire il raro evento fu Giovanni Keplero. Nel 1629, il suo ”Admonitio ad astronomos, Avviso agli astronomi”, informava che due anni dopo sia Mercurio che Venere sarebbero passati davanti al Sole. Ma Keplero non riuscì ad osservare il fenomeno perchè morì nel 1630. In seguito ci provarono in molti a prevedere l’esatta data del successivo passaggio. A spuntarla fu un giovane autodidatta inglese, Jeremiah Horrocks, testimone del transito di Venere avvenuto il 4 dicembre del 1639. Passato, presente e futuro: il tempo scorre inesorabile, ma gli astronomi però non disperano. Sanno che per studiare i fenomeni del cosmo ci sono a disposizione circa altri cinque miliardi di anni. Poi il Sole esaurirà il suo combustibile e, come le altre stelle, si spegnerà per sempre.

Siti dedicati all’evento:
www.lanottedivenere.it (Osservatorio di Padova)
www.astropa.unipa.it/Transito2012/Venus2012.htm (Osservatorio di Palermo) www.bo.astro.it/universo/Venere2012 (Osservatorio di Bologna) www.gloria-project.eu (Progetto europeo GLORIA)

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dal 1986 al 1989 a Il Tempo e dal 1990 al 2022 a Il Messaggero, ora collaboratore presso Ultimabozza.it

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