L’asteroide prima dei dinosauri

Ma chi ha fatto fuori quei bestioni che scorrazzavano sulla Terra seminando morte e terrore fra gli altri esseri viventi 65 milioni di anni fa? Cambiamento repentino del clima, vulcani improvvisamente tornati in attività o l’impatto di un asteroide? La risposta a questo già c’è. Dopo anni di ricerca sembra che il mistero abbia trovato una soluzione e l’ipotesi più accreditata è proprio quella dell’asteroide. Un bel giorno, quando questi giganti erano intenti a papparsi i loro sfortunati consimili, si è profilato nel cielo un enorme sasso di 10 chilometri di diametro.

Il masso è piombato a terra provocando in poco tempo l’estinzione dei dinosauri e di altre migliaia di specie animali e vegetali. Vabbè questo è un capitolo noto. Secondo un recente studio della Stanford University, qualche annetto prima, 3,26 miliardi di anni (si fa per dire), il nostro pianeta avrebbe subito un altro botto. Un super botto, un iper botto mai avvenuto nella sua storia. All’epoca, infatti, un asteoride della larghezza tra i 27 e i 50 chilometri (quindi circa 3-5 volte più grande della roccia che spazzò via di colpo i dinosauri) avrebbe lasciato sulla crosta terrestre una ferita di 500 chilometri di diametro, meno della distanza tra Roma e Milano.

Ecco come gli scienziati che hanno condotto lo studio illustrano la situazione dopo l’impatto:  «ll cielo sarebbe diventato rosso fuoco, l’atmosfera sarebbe stata riempita con polvere e la superficie degli oceani sarebbe entrata in ebollizione. Ora finalmente sappiamo quanto questo masso era grande», ha detto Donald Lowe, geologo presso la Stanford University e co-autore dello studio. Per rendersi conto di quanto possa essere stato violento l’impatto di questo sassone cosmico, va detto che il killer dei dinosauri ha rilasciato un’energia  più di un miliardo di volte delle bombe che distrussero Hiroshima e Nagasaki. «Quest’ultima scoperta -conclude lo stesso Lowe- ci dice invece che l’impatto più antico che ora sta venendo alla luce avrebbe rilasciato molta ma molta più energia».

Tracce di questa incredibile esplosione sono state trovate in Sud Africa, a Barberton Greenstone Belt, un’area 100 chilometri di lunghezza e 60 chilometri di larghezza che si trova ad est di Johannesburg, vicino al confine con lo Swaziland. Essa contiene alcune delle rocce più antiche del pianeta. Altre prove anche in Australia Occidentale. Insomma proprio un bel botto che fa pensare a quello avvenuto dopo, quello che uccise di colpo dinosauri & co., come una specie di mortaretto.

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dal 1986 al 1989 a Il Tempo e dal 1990 al 2022 a Il Messaggero, ora collaboratore presso Ultimabozza.it
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