Fresu e Uri Caine

Una stretta stradina corre verso l’interno,ma un andirivieni di curve sinuose ripropongono, guardando in basso, le acque profonde e smeraldine della Sardegna Nord Occidentale. E’ un percorso sterrato tra mirto, rosmarino selvatico e grosse pietre scolpite che testimoniano la presenza del misterioso popolo nuragico. Ancora qualche chilometro e si arriva alla cartiera sabauda, un plesso industriale del 1809 chiuso prima di entrare in funzione. Siamo dalle parti di Tresnuraghes, paesino in provincia di Oristano. «Fino ad ora nessuno aveva mai pensato di concentrarci delle persone, nè tanto meno di organizzarci un concerto», ma Paolo Fresu (é lui a parlare) qui è riuscito a radunare ben tremila persone. Quello alla cartiera di re Vittorio Emanuele II, è stato uno dei 50 concerti che il trombettista sardo ha effettuato quest’estate nella sua isola. In quasi due mesi, dal 12 giugno al 31 luglio, ha deliziato le orecchie di ben 120 mila appassionati. Fresu è instancabile e dopo quel lungo tour è già pronto a ripartire. Mercoledì 19, infatti, sarà insieme a Uri Caine al Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio per una serata che si annuncia davvero speciale. Un appuntamento nell’ambito della Rassegna Tam. «E’ stata un’esperienza indimenticabile- racconta al telefono Fresu da Bologna, dove è appena tornato dal ritiro in sala di incisione con Omar Sosa-. In tanti ci hanno seguito nei posti più impervi e impensabili della Sardegna. In molte occasioni ho riscoperto la mia isola e ho visto posti che non conoscevo». Dall’estate all’autunno. E ora il duo Paolo Fresu – Uri Caine di nuovo insieme per un progetto ironicamente chiamato «Think».

«L’incontro tra questi due musicisti è una delle cose più interessanti successe nel mondo del jazz degli ultimi anni -si legge in una nota-; la tromba lirica e sognante di Fresu, il suo timbro malinconico e onirico si sposa eccellentemente con il pianismo di Uri Caine, fatto di mille citazioni, dalla canzone americana, al blues, dal jazz più mainstream all’avanguardia fino alla musica classica, genere che Caine ha riveduto e corretto secondo i suoi parametri personali in molti progetti solistici pubblicati negli ultimi 10 anni». Ma come affronterete il pubblico del teatro marchigiano, cosa proporrete? «Sarà una sorpresa anche per noi – commenta ancora Fresu – , non abbiamo una scaletta precostituita e il repertorio potrà variare in base al nostro stato d’animo. Spazieremo da Haendelal Brasile, dalla musica italiana al grande Jazz. Vedremo ».Sono in molti a scommettere che i due musicisti, infatti, tra i brani in scaletta, oltre a standard come «Darn thatdream»e«Doxy»,proporranno «Lascia ch’io pianga» di Haendel in una versione da brivido ed il fantastico medley che unisce un classico della canzone italiana come«Non ti scordar di me» con «Cento chiodi »,brano scritto da Fresu per la colonna sonora dell’omonimo film di Ermanno Olmi. Ma Fresu lei cosa vuol fare di più. Le è rimasto qualche un sogno da realizzare? «Ho pochi grilli per la testa, mi basta vivere intensamente il quotidiano ». (Info tel. 338-4321643 biglietti da 15 a 18 euro, inizio del concerto h 21,30).

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dal 1986 al 1989 a Il Tempo e dal 1990 al 2022 a Il Messaggero, ora collaboratore presso Ultimabozza.it
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