Un porto fra la Terra e la Luna

Luna addio. Non fai più per noi. Non sarai la nostra ancora di salvezza e neppure la nostra base di partenza.

A te preferiremo un semplice ma più performante Point Neutre, un luogo già descritto nei  libri di Giulio Verne e più adatto, molto più adatto, alle nostre esigenze di viaggiatori dello spazio.

Una piattaforma  dove approdare e partire più conveniente e meno dispendiosa rispetto a una base lunare.

Quel luogo ha un nome e cognome ben preciso: Punto di Librazione, una posizione ben definita dove si incontrano la gravità del nostro pianeta e quella del suo satellite. Insomma un luogo dove costruire a prezzi più competitivi

Tutto ciò per dire che ormai sono in molti a teorizzare la realizzazione di uno spazio-porto a metà strada fra la Terra e la Luna.
Tra i più convinti assertori dell’idea c’è anche Giovanni Bignami, il presidente dell’Istitututo nazionale di Astrofisica (Inaf).

Nel suo ultimo libro (Il mistero delle sette sfere), l’astrofisico italiano descrive dove, come e quando funzionerà la base di partenza delle future esplorazioni del Sistema Solare.

Ma Bignami va ancora oltre e immagina il primo volo umano su Marte con tanto di costi, tempi, trasporti, materiali, comunicazioni etc. etc.

Per i  costi nessun problema, la cifra totale si aggira intorno a uno/due trilioni di dollari. Bazzecole se si pensa che il totale delle spese militari in tutto il mondo è di  circa 1,7 trilioni. Ad essere pignoli 1.740 miliardi di dollari (fonte Sipri: Stockholm Internationale Peace Research Institute).

Ma torniamo al viaggio e allo spazio-porto.
Per raggiungere il pianeta Rosso, grazie alla piattaforma realizzata nel Punto di librazione, non più di 150 giorni. Mentre il periodo totale della missione (arrivo, attracco e ritorno) sarà poco più di un anno. Per l’esattezza 369 giorni.

E come dice lo scienziato nel suo racconto, tra andata e ritorno, fondamentale sarà «il cordiale abbraccio con quelli della base porto nello spazio…».

Del resto è solo grazie a loro che la missione è stata possibile.

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dal 1986 al 1989 a Il Tempo e dal 1990 al 2022 a Il Messaggero, ora collaboratore presso Ultimabozza.it
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