Vapore e metano su Marte: prime tracce di vita
ROMA – Dall’acqua e dal metano le prime manifestazioni della vita. Forme elementari come i batteri, una presenza considerata quasi certa. E le ultime notizie dal Pianeta Rosso parlano italiano. Sono stati proprio gli scienziati del nostro Paese ad aver catalizzato l’interesse della Comunità scientifica mondiale alla Conferenza internazionale dedicata a Marte in corso da ieri ad Ischia. E tra gli scenari possibili spunta l’ipotesi della vita primordiale. «Di sicuro non è un pianeta freddo e congelato, né tanto meno morto – è il commento di Vittorio Formisano, responsabile del Pfs (Planetary fourier spectrometer), lo strumento che da mesi sta raccogliendo dati sulla composizione dell’atmosfera marziana-. La nostra è un’apparecchiatura che non ha precedenti nella storia dell’esplorazione spaziale. Grazie ad essa stiamo osservando Marte con occhi nuovi, così come non l’avevamo mai visto prima». Lo pettrometro si trova a bordo della sonda dell’Esa, “Mars express”, ed è stato realizzato per l’Asi, l’Agenzia spaziale italiana, dall’Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf). «Alla sua costruzione abbiamo dedicato 17 anni -continua Formisano- e ora possiamo dire che sono stati anni ben spesi. I dati finora raccolti indicano che vapore acqueo e metano provengono da una sorgente comune del sottosuolo. Attraverso Fps abbiamo rilevato che in prossimità del suolo marziano il vapore acqueo si concentra nelle regioni equatoriali, luoghi dove la sonda americana Odyssey aveva rilevato la presenza di ghiaccio». Sono due gli scenari che Formisano prospetta. Il primo è che il metano provenga dall’interno del pianeta attraverso una sorta di attività geologica, mentre il secondo, più affascinante, è che nel sottosuolo marziano, ad una profondità di 400 metri, possa trovarsi acqua allo stato liquido che potrebbe ospitare, appunto, forme elementari di vita come i batteri. «Di sicuro siamo sulla buona strada -conclude Formisano-, ma c’è ancora tanto da indagare. Siamo solo all’inizio di quella che si prospetta una tra le più grandi avventure dell’umanità».
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