Le lacrime di San Lorenzo
Questa è la storia di una vecchia cometa che girovagando nello spazio viene a trovare il nostro pianeta una volta ogni 130 anni. Si chiama Swift-Tuttle (dal nome dei suoi scopritori) ed è la ”madre” delle ”lacrime di San Lorenzo”. E’ passata vicino al Sole nel 1992 e la rivedremo, anzi la rivedranno, solo nel 2126. Nel suo lungo cammino intorno alla nostra stella ha lasciato parte di sé. Frammenti e corpuscoli che diventano, nella nostra estate, uno degli spettacoli più attesi dell’anno: la Notte di San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti o, in termini astronomici, lo sciame delle Perseidi. Il 2004 si annuncia particolarmente fortunato per l’osservazione perchè l’assenza del disturbo della luce lunare consentirà di osservare un buon numero di meteore. «Sarà possibile seguire l’evoluzione dello sciame meteorico per alcuni giorni- commenta Emilio Sassone Corsi, presidente dell’Uai (Unione astrofili italiana)-. La massima attività dovrebbe aver luogo intorno alle ore 23 di mercoledì 11. Gruppi e associazioni locali allestiranno centinaia di siti osservativi su tutto il territorio nazionale per poter seguire con il pubblico l’attesa pioggia di ”stelle” ».
Per osservare lo sciame basterà rivolgere lo sguardo verso Nord-Est in direzione della costellazione di Perseo (da qui il nome i Perseidi), punto d’origine del fenomeno. Se non si è esperti di costellazioni, per trovare Perseo basta cercare la caratteristica”W” di Cassiopea, la sua vicina di cielo e attendere con pazienza. «L’inusuale ”pioggia” di stelle – continua Sassone Corsi- si verifica ogni anno per effetto del assaggio della Terra attraverso una nube di polveri lasciata lungo la propria orbita dalla cometa Swift-Tuttle. Queste piccole particelle si “consumano” a grande velocità negli strati superiori dell’atmosfera, producendo delle splendide scie luminose. In rare occasioni può accadere che entrino in atmosfera dei frammenti di dimensioni sensibilmente maggiori: in questo caso si ha uno spettacolare “bolide”, più luminoso delle stelle più brillanti nel cielo, con una vasta tipologia di colori, forme e lunghezze delle scie, che possono persistere in cielo anche per molti minuti».
L’iniziativa “Le Notti delle Stelle” dell’Uai è gemellata con altre analoghe iniziative europee, in articolare le Nuit des Etoiles organizzate in Francia. «E’ uno dei rari casi in cui la tradizione popolare è arrivata prima della scienza -dice Luca Amendola, cosmologo dell’Osservatorio di Roma della rete Inaf (Istituto nazionale di Astrofisica)-. Il fenomeno, registrato per la prima volta dai cinesi nel 36 d.C., e successivamente da giapponesi, coreani ed europei, era già vivo nelle tradizioni popolari a partire dal III secolo. Fu l’italiano Giovanni Virgilio Schiapparelli a spiegare scientificamente l’evento mettendo in correlazione il residuo del passaggio della cometa (transitata al perielio nel 1862) ed il ripetersi delle”piogge” meteoriche. Tutto ciò scatenò anche un dibattito tra scienziati dell’epoca, ma la teoria di Schiapparelli ebbe la meglio». «Quest’anno -ribatte Caterina Boccato, astronoma dell’Osservatorio di Padova- il massimo degli avvistamenti di meteore si avrà più tardi. Le ore migliori per ‘osservazione saranno quelle fra le due di notte e l’alba. Naturalmente è meglio recarsi in un luogo buio, lontano dalle luci della città e tenere presente che al nostro occhio occorrono una ventina di minuti per adattarsi bene al buio e distinguere luci anche deboli». Ma le Perseidi non sono l’unico spettacolo che il cielo offre durante i 365 giorni dell’orbita terrestre. I principali sciami di meteoriti sono presenti nell’arco di tutto l’anno e hanno nomi curiosi. Quatrantidi (3 gennaio), Lindi (2 aprile), Eta Acquaridi (5 maggio), Delta Acquaridi (28 luglio) e le Perseidi (10 agosto). I prossimi appuntamenti sono con le Orionidi (22 ottobre), Tauridi (3 ovembre), Leonidi (17 novembre), Geminidi (14 dicembre) e, infine, Ursidi (23 dicembre). Insomma non c’è da disperarsi. Chi non riuscirà ad esprimere un desiderio la notte di San Lorenzo, in barba alla tradizione, ha a disposizione altre occasioni.
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