Robert Fripp va in convento

Sassoferrato – Lo aveva annunciato già un anno fa, e fedele al temperamento kantiano, ha messo in atto i suoi propositi. E così da venerdì sera l’esperienza dei Guitar Grafty, dopo 25 anni di vita, ha cessato di esistere. Al concerto di chiusura, insieme a cento allievi provenienti da tutto il mondo c’era anche lui, Robert Fripp, il fondatore dei King Crimson. Più che un concerto, un ritiro spirituale dove solo pochi eletti hanno avuto libero accesso. Infatti la “manifestazione finale”, come lo stesso Fripp l’ha definita, pur essendo gratuita, era su prenotazione. All’interno della chiesa del convento della Pace di Sassoferrato sono riusciti ad entrare solo una centinaio di “invitati” mentre i ritardatari sono rimasti fuori perché Fripp, alle 21,30 in punto, ha dato il via libera alle chitarre.

Inutili i tentativi alla security del nutrito gruppo di fan: il concerto era iniziato e non poteva essere interrotto da rumori ed ingressi sgraditi. Ma alla fine, un manipolo di irriducibili, è riuscito ad entrare proprio nel momento in cui lo stesso Fripp era impegnato insieme agli allievi più promettenti. Pochi i riferimenti ai King Crimson se non due brani: Red e il finale 21th century schizoid man, brani che hanno letteralmente elettrizzato l’attento e compassato pubblico. Il progetto musicale di Fripp ha avuto diverse fasi. Il leader indiscusso del re cremisi più volte lo ha definito “Esplosioni acustiche di improvvisazione, sorpresa e meraviglia per un’ora».

Una gestazione lunga e piena di ostacoli ma alla fine la saggia decisione: «Finalmente dopo essermi chiesto per 21 anni come costruire un veicolo per questa eruzione di energia sottile -ha detto Fripp- è giunto il momento di presentarlo al pubblico». Al seminario di Sassoferrato allievi di tutte le età e da tutto il mondo. Sei giorni di full immersion in atmosfere fatte di suoni e silenzio. Lo stesso frate Filippo, insegnante di musica e referente del convento dei francescani minori, in più occasioni è rimasto perplesso: «Il silenzio in questi giorni è stato tale che credevo non ci fosse nessuno. Mister Robert Fripp? Ci siamo scambiati solo i saluti, ma deve essere un uomo di grande carisma…».

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dal 1986 al 1989 a Il Tempo e dal 1990 al 2022 a Il Messaggero, ora collaboratore presso Ultimabozza.it
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