Università, l’aiuto dal Premio Nobel Rita Levi Montalcini

Quando è scesa dall’auto una donna le ha detto: «Sei ancora bella».Visibilmente compiaciuta non ha risposto ma ha accennato un radioso sorriso. «Non mi aspettavo un’accoglienza così calorosa. Pensavo si trattasse di una semplice visita, ma la vostra città mi sta tributando onori davvero speciali. Grazie. Grazie di cuore a tutti». Sono le parole di Rita Levi Montalcini, personalità unica nel panorama scientifico del nostro paese, ospite ieri nella Sala del Consiglio di Palazzo San Filippo nell’ambito del 50° anniversario della Provincia di Ascoli.

La senatrice a vita è intervenuta all’incontro sul tema: ”Università, scuola, ricerca e formazione, il futuro del Piceno” in una sala gremita di autorità, semplici cittadini, giovani e studenti. Per dare la possibilità a tutti di seguire l’evento nella sala attigua è stato installato addirittura uno schermo. E per onorare degnamente l’illustre ospite hanno preso parte al dibattito con i giornalisti delle testate cittadine alti rappresentanti del mondo accademico. C’erano il rettore di Camerino Ignazio Buti, il preside Ettore Olmo (in rappresentanza del rettore di Ancona Marco Pacetti), il preside di Scienze Politiche Vitantonio Gioia (in rappresentanza del magnifico di Macerata Roberto Sani), il preside di Scienze dell’ateneo di Camerino Fulvio Esposito e quello di Agraria di Ancona Natale Frega.

Ascoli e il suo sviluppo universitario, l’arrivo dell’Accademia di Scienze Alimentari, Atenei, formazione e occupazione, Riforma universitaria, sedi per nuovi master, collaborazioni e creazioni di Centri di ricerca. Questi i temi dibattuti tra docenti e giornalisti che hanno tenuto impegnata la Sala fino all’arrivo del Premio Nobel. «Qualità prima che quantità »,questa la formula del professor Buti per l’insediamento di realtà accademiche sul territorio. «Inutile la rincorsa ad acquisire facoltà – ha ribadito Esposito-, meglio il radicamento e il potenziamento dell’esistente». Ma tutti attendevano lei, la protagonista indiscussa dell’incontro di ieri organizzato dal presidente Pietro Colonnella e da Ubaldo Maroni.

Rita Levi Montalcini, nel suo intervento, ha voluto ringraziare anche il sindaco di Ascoli, Piero Celani, per aver ricordato, nel suo saluto, la lettera che la giovane scienziata scrisse tanti anni fa al nipote, ora valente architetto. «Sono ancora felice di essere tra i viventi- ha esordito l’illustre scienziato -, e soprattutto sono contenta di vivere tra i giovani. Sono loro la speranza del nostro futuro». Non sono mancati appelli anche a quelli che da anni sono diventati i suoi chiodi fissi: ricerca e solidarietà (ha ricordato l’incessante impegno per le donne dell’Africa, ndr). «Il nostro paese-ha ribadito- deve dedicare più risorse alla ricerca, senza di essa siamo destinati a soccombere»,e ricordando un’altra sua fatica, ha concluso: «Il mio ultimo libro si chiama Tempo d’azione, spero ce ne saranno altri. E’ un’esortazione ai giovani di ogni razza e colore a unirsi per costruire un mondo migliore».

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dal 1986 al 1989 a Il Tempo e dal 1990 al 2022 a Il Messaggero, ora collaboratore presso Ultimabozza.it
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