Coradini: «Una missione difficile; un viaggio indietro nel tempo di tre miliardi di anni»
ROMA – «Un viaggio indietro nel tempo di quasi tre miliardi di anni. Dall’atmosfera di Titano potremo capire com’era quella primordiale della nostra Terra». Il morale di Marcello Coradini, responsabile del coordinamento programmi scientifici dell’Esa, è proprio il caso di dirlo, è alle stelle. Con l’impresa di ieri, dopo la Nasa, anche Italia ed Europa, hanno compiuto un passo da gigante nell’esplorazione interplanetaria. «L’impresa Cassini-Huygens, dopo le missioni Apollo sulla Luna – ribatte Simona D i Pippo, responsabile dell’unità osservazione dell’Universo dell’Agenzia spaziale italiana -, rappresenta un traguardo e un alto livello scientifico e tecnologico raggiunto dal nostro paese. Ma questo – continua – è solo l’inizio perché il2005 sarà ricco di altre iniziative ». Il 10 agosto, infatti, il lancio di un satellite con tecnologia italiana, poi toccherà alla piattaforma Agile, una missione che tra l’altro si occuperà dello studio delle sorgenti gamma,e a novembre l’operazione Venus Express, la prima volta dell’Europa sul pianeta Venere. «E’ stata una missione difficile è allo stesso tempo affascinante – conclude Coradini -. l’antenna- radar Hasi è stata la ciliegina sulla torta, una strumento che, attualmente, solo l’Alenia Spazio è stata in grado di costruire».
Infine l’ultima curiosità. Ieri, un ipotetico osservatore nei pressi del pianeta con gli anelli avrebbe potuto assistere anche ad un altro fenomeno. Oltre ad ammirare la discesa di Huygens su Titano, avrebbe potuto vedere il passaggio del nostro pianeta sul Sole. Il 14 gennaio, infatti, Terra e Saturno si sono allineati, un vento che non accadeva dal 1990 e non si verificherà di nuovo fino al 2020.
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