++New Horizons, qualcosa non va+++

«Houston we got a problem up here».  Houston, abbiamo un problema quassù. Lo disse il comandante dell’Apollo 13, Jim Lowell, dopo l’esplosione di un serbatoio di ossigeno a bordo della navetta spaziale diretta verso la Luna. E purtroppo, anche se a bordo della la sonda New Horizons della Nasa, quella che viaggia in  direzione di Plutone, non c’è nessuno (a parte lle ceneri di Clyde Tombaugh, l’astronomo che nel 1930 scoprì l’ultimo pianeta del Sistema solare), qualcosa  non va. Sabato sera ha smesso di dare sue notizie.  Alle 19,54 ora italiana ha smesso di comunicare con la base mandando in crisi tutto lo staff di tecnici ed ingegneri della Nasa. Le comunicazioni sono state ristabilite tramite il Deep Space Network della NASA solo alle 21,15 ella medesima sera ma, a causa anche dell’enorme distanza della sonda (circa 4.9 miliardi di chilometri), le operazioni di recupero potrebbero durare “parecchi giorni”, secondo quanto riferito dalla NASA, il che causerebbe un’enorme perdita di osservazioni scientifiche. «Il centro operativo della missione presso la Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory, Laurel, Maryland -si legge nel comunicato della Nasa-, ha perso il contatto con la navicella spaziale senza equipaggio ma lo ha ripreso poche ore dopo, attraverso Deep Space Network. Durante questo tempo l’autopilota a bordo della navicella ha riconosciuto un problema e -come è programmato per tali situazioni – si è passati al computer di riserva inserendo la sonda spaziale in “modalità provvisoria”. Ora -prosegue il comunicato- si tenta di ricominciare la comunicazione con la Terra per aiutare gli ingegneri a diagnosticare il problema». Lo staff della Nasa ora sta lavorando e raccogliendo informazioni sul problema e avviare un piano di recupero.  Considerando che la sonda si trova a oltre 4,9 miliardi di chilometri dalla Terra,  il recupero completo delle informazioni è previsto da uno a più giorni. «In ogni caso, in questo periodo -concludono dalla Nasa- New Horizons sarà temporaneamente in grado di raccogliere i dati scientifici. Gli aggiornamenti di stato saranno emessi periodicamente».

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dal 1986 al 1989 a Il Tempo e dal 1990 al 2022 a Il Messaggero, ora collaboratore presso Ultimabozza.it
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